Sembra che il Presidente della Regione e il Sindaco di Venezia siano come la bella addormentata, che si è appena svegliata da un lungo sonno.
Si accorgono solo ora che le cittadine e i cittadini, in tutti questi anni, hanno dovuto inventarsi forme di denuncia e tutela per la grave assenza delle Istituzioni.
Se Zaia e Brugnaro vogliono dare una risposta a Venezia, ottengano dal Governo un rafforzamento delle forze dell’ordine con presidi fissi in alcune zone sia in terraferma che a Venezia, continuare con gli slogan non risolve la condizione di moltissimi cittadini e lavoratori. Se ci fosse la capillarità delle forze dell’ordine e una presenza delle Istituzioni come viene rappresentata, i cittadini non sentirebbero il bisogno di autotutelarsi.
I cittadini rischiano la propria incolumità costantemente a Venezia, e la situazione rischia di sfuggire di mano proprio perché manca il controllo del territorio. Il problema non è ribaltare la realtà tra “guardie e ladri” ma evitare che i cittadini debbano diventare poliziotti per avere la possibilità di circolare serenamente nella città.
Le forze dell’ordine sono sotto organico in una condizione in cui la città è attraversata da più fenomeni legati alla sicurezza, e il problema si risolve certo con leggi adeguate, ma soprattutto con una presenza capillare dello Stato. Sono decine le segnalazioni che riceviamo di lavoratori vittime di borseggio, che segnalano da molto tempo una condizione di disagio nello svolgere il proprio lavoro.



