Tavolo emergenza caldo in prefettura

In occasione dell’incontro convocato in Prefettura sull’emergenza caldo nei luoghi di lavoro, la CGIL Venezia ha presentato proposte concrete e immediatamente applicabili, a partire anche dalle linee di indirizzo emanate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

Sottolineiamo la necessità di non considerare il caldo come una fatalità, ma come un rischio professionale a tutti gli effetti, da includere nella valutazione del rischio aziendale (DVR) con misure conseguenti, strumenti innovativi, formazione e prevenzione adeguata.

Come CGIL abbiamo fatto alcune proposte:

L’obbligo per il datore di lavoro di consultare quotidianamente i bollettini meteo e le mappe di rischio climatico (es. Worklimate);

L’adeguato approvvigionamento di acqua, facilmente accessibile o fornita individualmente, con monitoraggio periodico;

L’organizzazione di pause regolari in aree ombreggiate o refrigerate;

La riduzione o sospensione delle attività nelle ore più calde, con rimodulazione dei turni;

La fornitura di abbigliamento adeguato, dispositivi di protezione individuale estivi, occhiali da sole e creme protettive;

L’informazione e formazione costante dei lavoratori, in una lingua comprensibile, sui rischi e sulle misure di emergenza da adottare;

Il coinvolgimento attivo degli RLS e RLST nelle decisioni organizzative e nella gestione delle situazioni di rischio;

Il divieto di lavorare da soli e l’obbligo per i lavoratori di interrompere l’attività ai primi sintomi di malessere, attivando immediatamente il primo soccorso;

La disponibilità di termometri e igrometri per monitorare le condizioni ambientali nei luoghi di lavoro. 

In riferimento all’ordinanza n. 34 del 1° luglio 2025 della Regione Veneto, la CGIL ha chiesto che venga esteso il divieto di lavoro nei casi di temperature estreme anche ad ambiti spesso trascurati come logistica, portualità, lavorazioni meccaniche e manutenzioni. 

La Regione Veneto non è disponibile a nessuna discussione e a nostro avviso fa un grande errore non tutelando i lavoratori in settori strategici per il nostro territorio come il Porto o le lavorazioni meccaniche ad esempio nei cantieri navali. 

La CGIL Venezia continuerà a battersi affinché la tutela della salute e della vita nei luoghi di lavoro diventi una priorità condivisa, non un costo da sacrificare.