Sciopero Salgaim Ecologic

Alla Salgaim Ecologic, venerdì 11 luglio, quasi tutti i lavoratori hanno deciso di incrociare le braccia e rimanere fuori dai cancelli. Una giornata di sciopero, di solidarietà con Abdelmajid, con la sua famiglia, con tutte le lavoratrici e i lavoratori che escono per andare a lavorare senza far più ritorno a casa.

Sono due gli stabilimenti della Salgaim Ecologic in Veneto, uno a Tezze sul Brenta, dove ha perso la vita un lavoratore, e uno a Campagna Lupia. Sarà l’indagine a fare luce sulle responsabilità dell’infortunio mortale. Ciò che in questo momento è necessario ribadire, è che questa continua strage si deve fermare.

Questo sciopero non è solo per Abdelmajid. Siamo qua perché crediamo indispensabile, di fronte a fatti come questo, dimostrare la solidarietà delle lavoratrici e dei lavoratori, perché non si può stare in silenzio di fronte a tutte queste morti sul lavoro. Abbiamo chiesto all’azienda di devolvere la trattenuta applicata per questo sciopero in favore della famiglia di Abdelmajid.

La salute e la sicurezza devono essere messe al primo posto. Non è accettabile che nel 2025 si continui a morire sul lavoro. Serve intervenire sulla prevenzione, mettere in campo tutti gli strumenti necessari a creare le condizioni affinché nessuno si trovi più a non tornare a casa. La salute non è una voce nel bilancio delle aziende, ma un diritto delle lavoratrici e dei lavoratori. Per questo serve subito potenziare gli organi di controllo, lo SPISAL e l’Ispettorato sul lavoro che nella nostra Regione soffre una fortissima carenza di personale. Serve istituire dei tavoli tecnici periodici tra aziende, organizzazioni sindacali, RLS, RSPP e medici competenti.