La direzione di NH Italia S.p.A. ha comunicato, in data 15 luglio 2025, l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 20 dipendenti impiegati presso l’hotel NH Laguna Palace di Mestre.
A questi si devono aggiungere 10 dipendenti a tempo determinato e circa 30 lavoratrici e lavoratori in appalto.
La decisione è legata alla chiusura definitiva della struttura, determinata dalla mancata proroga del contratto di locazione dell’immobile di Viale Ancona, di proprietà della società Cobalto SPV S.r.l., che ha acquisito lo stabile a seguito di procedura fallimentare. Non essendo stato raggiunto un accordo tra le parti per la continuità dell’attività ricettiva, NH ha annunciato il rilascio dell’immobile entro il 30 settembre 2025.
Le lavoratrici e i lavoratori coinvolti operano in diverse mansioni e reparti della struttura: ristorazione, ricevimento, booking, cucina, manutenzione, housekeeping e sale congressi. Le qualifiche interessate vanno da impiegati amministrativi a operai specializzati e capi reparto. Secondo quanto dichiarato dalla direzione aziendale, non vi sarebbero alternative organizzative alla chiusura e al conseguente esubero, né possibilità di ricollocazione del personale all’interno della struttura. L’azienda ha espresso una generica disponibilità a valutare eventuali ricollocazioni in altre sedi del gruppo, compatibilmente con le esigenze organizzative, e ha aperto alla possibilità di un piano di incentivazione all’esodo, subordinato alla sostenibilità economica dell’operazione.
La FILCAMS CGIL Venezia, informata tramite PEC, ha chiesto già per oggi, 15 luglio, un incontro con tutte le parti. L’obiettivo è quello di individuare la possibilità di evitare la chiusura dell’albergo, che sembrerebbe essere legata solamente alla mancata volontà da parte di Cobalto SPV di prorogare il contratto di affitto.
Siamo convinti che si debba fare tutto il possibile per evitare di lasciare a casa 60 lavoratrici e lavoratori a causa di un mancato accordo tra le parti. Ora serve al più presto confrontarsi con le parti per comprendere le ragioni e delineare scenari meno impattanti per un territorio già fortemente segnato dalla precarietà.



