Infortuni: ennesimo bollettino di guerra

I molteplici incidenti sul lavoro di ieri, di cui uno mortale, mettono bene in luce la situazione in cui ci troviamo. Una strage continua, a cui chiediamo a tutte le parti di trovare al più presto una fine.

Come CGIL vogliamo esprimere le nostre condoglianze e la massima solidarietà alla famiglia della vittima. Gli infortuni sul lavoro, anche mortali, sembrano ormai scandire il tempo di quella che non si può più chiamare emergenza. Non possiamo accettare che il confronto con continue morti e continui infortuni gravi diventi la normalità nel nostro Territorio. 

Di fronte a questi bollettini di guerra, chiediamo alle Istituzioni di prendere parte in difesa della vita e della salute di lavoratrici e lavoratori. Non è accettabile che, oltre ai consueti proclami, non vengano messi in atto gli strumenti necessari a prevenire e reprimere le condotte che portano all’enorme numero di infortuni che colpisce il nostro territorio. Come più volte abbiamo denunciato, solo una minima parte degli infortuni sul lavoro raggiunge le cronache, e abbiamo ragione di credere che una parte degli infortuni non venga neppure denunciata all’INAIL. 

Chiediamo alla Regione di affrontare il tema della sicurezza senza slogan e formalità: servono interventi concreti, servono risorse, serve personale dedicato negli SPISAL, nell’Ispettorato del Lavoro e nella formazione per la salute e sicurezza. L’inadeguatezza del Piano di Prevenzione della Regione, è del tutto confermata dai fatti. L’abbiamo più volte denunciato, e per questo il Veneto annuncia nuove misure, è l’occasione per dare finalmente una risposta a chi ogni giorno rischia di non tornare a casa dal lavoro.