Inceneritore Fusina: ENI ha preso in giro tutti

La bocciatura definitiva del progetto Eni Rewind da parte del Comitato Tecnico VIA regionale conferma ciò che come CGIL e FILCTEM abbiamo denunciato da tempo: quello dell’inceneritore a Fusina è sempre stato un progetto irrealizzabile, privo di basi industriali solide e totalmente inadeguato per Porto Marghera.

ENI ha preso in giro l’intero territorio, presentando una proposta che non aveva alcuna reale prospettiva di rilancio industriale. Un progetto nato già morto, utilizzato strumentalmente solo per fingersi vittima contro i comitati e contro chi ha sollevato dubbi ambientali e sanitari. 

La verità è evidente a tutti: questo impianto è servito solo a distogliere l’attenzione pubblica dai veri nodi irrisolti, a partire dalla mancanza totale di investimenti da parte di Eni e dalla chiusura silenziosa della chimica di base a Porto Marghera. Tutto ciò è avvenuto con la complicità della Regione Veneto e del Comune di Venezia, che non hanno mai chiesto conto seriamente ad Eni dei propri impegni industriali e hanno accettato passivamente una proposta evidentemente finta, sapendo fin dall’inizio – come lo sapeva Eni – che non avrebbe superato alcuna valutazione seria.

Se il Comune di Venezia ha deciso di abbandonare definitivamente la vocazione industriale di Marghera e favorire la desertificazione produttiva, allora abbia il coraggio di dirlo chiaramente, davanti ai lavoratori, ai cittadini e alle nuove generazioni. 

Porto Marghera ha bisogno di bonifiche vere, investimenti green, occupazione stabile e progetti industriali credibili, non di operazioni mediatiche che servono solo a coprire la fuga di Eni dal territorio.

Fanno propaganda sulla ZLS come strumento di reinsediamento e contemporaneamente accettano l'abbandono della più grande azienda a partecipazione pubblica, che potrebbe assumere invece il ruolo di regia per attrarre nuovi investimenti.

Noi continueremo a batterci per un futuro industriale sostenibile, con buona occupazione e giustizia ambientale. Chiudere Marghera segnerà la fine di qualsiasi rilancio industriale, non solo per Venezia ma per la sua intera area metropolitana.