FDI propone l'olio di ricino per la cultura

Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera sono inaccettabili mostrando senza veli la visione del Governo sui luoghi della cultura.

Pensare che i dipendenti del Teatro debbano andarsene perché non la pensano come Fratelli d’Italia è indegna e rivela una grave posizione di regime. 

Per i Fratelli d’Italia evidentemente risultava impensabile che le lavoratrici e i lavoratori non fossero soldati in caserma, ma cittadini liberi di esprimere la propria opinione, anche critica, a scelte evidentemente imposte dall’alto. Non accetteremo che si imponga “l’olio di ricino” come punizione per chi ha osato rompere le uova nel paniere. I dipendenti del Teatro hanno espresso la loro opinione nelle sedi legittime: rispondere chiedendo di partecipare alle spese del Teatro significa minacciare il diritto di parola, che chi lavora ha.

Anziché continuare a proporre assurdità le Istituzioni facciano marcia indietro sulla nomina di Beatrice Venezi. Non è una battaglia “ad personam”, ma la richiesta portata nel dibattito dalle lavoratrici e dai lavoratori di una delle più importanti istituzioni culturali del paese. Una richiesta che non è rimasta isolata, viste le attestazioni di solidarietà di chi lavora nelle più importanti Fondazioni lirico-sinfoniche italiane.