Continuare su una strada per la quale sono già state segnalate gravi criticità significa ignorare la voce di cittadine e cittadini.
L’estensione delle giornate di contributo risulta un segnale confuso. Rinnoviamo al Comune l’invito a fermarsi un attimo e discutere quantomeno le finalità e i risultati ottenuti con l’applicazione della misura.
Chiediamo ancora una volta che venga aperta una discussione sulla soglia di carico della città un passaggio fondamentale per evitare che il contributo di accesso diventi una formalità priva di visione nel lungo periodo. Capiamo benissimo che abbia preso il sopravvento la possibilità di rendere strutturale una nuova tassa, ma ci auspichiamo che almeno la sanzione del Garante per la Privacy sia il segnale necessario a rimettere a fuoco la questione.
Bisogna mettere in primo piano la qualità della vita di cittadine, cittadini, lavoratrici e lavoratori. Ora è il momento di aprire una discussione per costruire un impatto davvero positivo sulla città. Continuare a spolpare l’osso non è il modo in cui si può trovare la sostenibilità, anche sociale, dell’industria turistica. Lavoratrici e lavoratori hanno bisogno di una prospettiva di lungo termine in grado di superare una triste realtà di precarietà e bassi salari.
Come CGIL chiediamo di aprire subito un tavolo ampio e di merito sul turismo in città, in cui si possa finalmente trarre il bilancio di una misura che sin dall’inizio sembra una trovata pubblicitaria anziché l’inizio di un percorso verso politiche che diano un reale beneficio a Venezia.




