Contributo d'accesso. Bocciatura del Garante della privacy

Che si trattasse di una soluzione raffazzonata l’abbiamo detto sin dal primo momento. Il moltiplicarsi delle esenzioni e dei casi in cui evidentemente non poteva applicarsi un contributo di accesso erano già un forte segnale della debolezza dello strumento.

Chiediamo che venga aperta una discussione sulla soglia di carico della città, che tenga in considerazione il tessuto sociale ed economico, che prenda veramente in considerazione l’equilibrio tra flussi turistici, cittadinanza, lavoro, studenti e attività culturali, e che lo faccia mettendo in primo piano chi vive ogni giorno Venezia. Contrastare un uso speculativo della città, oltre ad essere una necessità per cittadini e lavoratori, è anche il miglior investimento su di un’industria turistica sostenibile nel lungo periodo.

Bisogna mettere in primo piano la qualità della vita di cittadine, cittadini, lavoratrici e lavoratori. Ora è il momento di aprire una discussione sulle finalità delle azioni messe in campo sino ad ora, di discutere le modalità del contributo andando oltre alla formalità per costruire un vero impatto positivo sulla città. Per portare avanti la discussione, serve fare un vero bilancio degli effetti del contributo di accesso sulla gestione dei flussi turistici, comprendendo anche le ragioni per cui l’impatto è stato così limitato.

Come CGIL siamo disponibili sin da subito a partecipare ad un confronto con tutte le parti sociali e con la cittadinanza. Il Comune utilizzi questa occasione di messa in discussione dello strumento per comportarsi da Istituzione di tutti e arrivare a definire un progetto condiviso.