COCA COLA - Vertenza della Flai Cgil in Veneto, Friuli e Emilia Romagna

No alla maturazione dei ratei degli istituti contrattuali e all’integrazione per i dipendenti in cassa.

A metà marzo il Gruppo Coca Cola HBC Italia ha attivato la cassa integrazione per crisi legata all’emergenza Covid 19, che interessa gran parte dei circa 200 dipendenti dell’area commerciale Nord Est di cui fanno part e oltre la provincia di Venezia, anche l’intero Veneto, tutto il Friuli Venezia Giulia e Emilia Romagna

L’attivazione dell’ammortizzatore in Coca Cola è la conseguenza del lockdown che riguarda in particolare i lavoratori del canale H ORECA (pubblici esercizi e ristorazione) che non possono svolgere la loro attività lavorativa. Per questo anche gli addetti alla vendita di Coca Cola non possono continuare nella loro attività lavorativa.
A fronte della richiesta sindacale e della Rsu di prevedere l’integrazione economica dell’indennità di cassa integrazione a carico dell’azienda, e la maturazione dei ratei contrattuali
(tredicesima, quattordicesima, Tfr, ferie e permessi), l’azienda ha negato questa possibilità, paventando anche il rischio che l’accoglimento delle richieste sindacali potesse portar e in futuro ad un ridimensionamento degli organici aziendali.
Nel settore alimentare, in diverse aziende di grandi dimensioni e in primis le multinazionali, le richieste sindacali rifiutate da Coca Cola sono state invece accolte grazie ad accordi sindacali.
Così in un contesto in cui tutte le altre grandi aziende e multinazionali del settore, d’accordo con le organizzazioni sindacali, hanno messo in campo soluzioni per tutelare
anche economicamente i propri dipendenti, la Coca Cola, la regina delle bevande gassate, vincitrice per il quinto anno consecutivo dell’ambito top Employers Italia (il premio per le politiche messe in atto nel campo delle risorse umane), non solo decide di non concedere nulla ai propri dipendenti, ma paventa ulteriori tagli del personale per il prossimo futuro.
I lavoratori della Coca Cola si sentono penalizzati da queste scelte aziendali perché il loro senso di appartenenza è forte, ma si scontra con un management aziendale che nel corso degli anni ha perso il rispetto per chi lavora per l’azienda.
L’atteggiamento di Coca Cola dimostra che i diritti non sono mai consolidati, ma vanno invece esercitati e rivendicati.

La Flai Cgil e la Rsu metteranno in campo tutte le azioni per contrastare la posizione aziendale, a partire dalla mobilitazione per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare.

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