Apprendiamo che Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, è stato il bersaglio di un procedimento disciplinare per la partecipazione alla presentazione del libro “La Scelta”, con Maurizio Landini, in piazza Ferretto il 24 maggio, oltre alla partecipazione ad alcune trasmissioni televisive.
Ci sembra evidente Luigi Brugnaro è il mandante, non gli è andata giù che migliaia di cittadine e cittadini abbiano deciso di assistere al confronto sul libro di Ranucci in piazza Ferretto a Mestre. Dopo le liste di proscrizione, un attacco diretto alla libertà di informazione e di confronto.
Esprimiamo tutta la solidarietà di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati a Ranucci, che in questi giorni ha visto anche il taglio dei fondi e dello spazio per la prossima stagione di Report. Sapevamo che il giornalismo di inchiesta può essere scomodo, ma l’attacco - evidentemente pretestuoso - dei vertici Rai ad una delle trasmissioni di maggior successo, e che così spesso ha dato prova di grande coraggio, ci lascia con notevoli dubbi.
Sarà forse che il Governo, che già ha piegato il servizio pubblico ad evidenti interessi di parte (ne abbiamo avuto prova con il silenzio sul Referendum), non vuole vedersi rompere le uova nel paniere? Sarà che a chi amministra la nostra città non è andata giù un’inchiesta giornalistica che poi ha trovato riscontro nell’impianto accusatorio che ha aperto il caso Palude?
Il 24 maggio Ranucci non ha dato alcuna indicazione di voto, ha invitato le cittadine e i cittadini ad informarsi sull’appuntamento elettorale. Deve essere risultata intollerabile la sua presenza a fianco di Landini, a chi vorrebbe un Sindacato supino, piegato al Governo. Dopotutto dà meno fastidio un’Organizzazione Sindacale che non mette il becco su questioni di assoluta rilevanza per chi vive e lavora nel nostro Territorio.
Caro Sindaco Brugnaro non basta cercare di zittire Ranucci e Report, quelli che hai definito “lo schifo d’Italia”. Dovresti zittire le migliaia di persone che erano in piazza quel giorno, le migliaia di persone che non hanno potuto esserci, le veneziane e i veneziani che sono stanchi di assistere in silenzio alle mani sulla Città.