Secondo i dati INPS, crescono le ore autorizzate di cassa integrazione, che nel 2024 superano anche il dato del pre-covid.
Il nostro territorio sta vivendo una vera e propria crisi industriale, un percorso silente di abbandono industriale dell’area metropolitana Veneziana che trova la complicità della Regione e della Città Metropolitana.
È evidente che le chiusure che si susseguono nel Territorio non rappresentano casi isolati, ma una diffusa situazione di crisi di cui non si vede nessuna via di uscita. La cassa integrazione non viene utilizzata come strumento per una riconversione delle aziende, per accompagnare l’industria in un percorso di rilancio e riqualificazione. La cassa integrazione viene utilizzata semplicemente per accompagnare i lavoratori a perdere il lavoro.
I dati (nella pagina successiva) evidenziano come il ramo di attività con maggiore crisi è quello dell’industria. Il settore di maggior sofferenza è quello delle attività meccaniche, seguito dal distretto calzaturiero della Riviera del Brenta, dove si nota un aumento di cinque volte delle (già tante nel 2023) ore autorizzate nel settore “pelli, cuoio e calzature” e di un aumento di più di 10 volte nel settore “abbigliamento”. Oltre ad un aumento importante delle ore di CIG autorizzate nell’edilizia.
Serve rilanciare l’industria nel nostro Territorio, a partire dalla riqualificazione dell’Area Industriale di Porto Marghera, che da anni attende le necessarie bonifiche, e che deve essere oggetto di politiche industriali atte al rilancio, anche attraverso la riconversione all’industria verde.
Ci aspettiamo che le istituzioni locali chiedano al Governo di presentare in Europa la condizione di Porto Marghera. Dopo la recente sentenza della Corte Europea relativa alla mancata gestione della situazione della terra dei fuochi, il Governo si impegni ad occuparsi anche della bonifica di aree che sappiamo essere fortemente inquinate e per le quali non si fa nulla.
La strategia di Eni di chiudere la chimica di base in Italia avrà ricadute anche su Marghera ma segna il chiaro abbandono di una strategia industriale per il nostro paese. Il problema non è la compatibilità ambientale della chimica, su cui non vi è dubbio che dobbiamo proseguire, ma il tema diventa che la chimica nel nostro territorio e nel paese non esisterà più. Per questa ragione il prossimo 11 febbraio saremo a Ferrara, a una manifestazione che coinvolge i siti di Eni del quadrilatero padano che verranno colpiti dall’abbandono della chimica di base.
Regione Veneto e Città Metropolitana devono immediatamente mettere in campo una strategia alternativa che veda investimenti pubblici, la richiesta di rifinanziamento della ZLS, sostegni organizzativi ed economici ai nostri distretti e un patto con il sistema dell’alta istruzione e ricerca che contribuisca a qualificare la nostra industria.
Come Venezia stiamo anche perdendo l’occasione di essere il polo per l’idrogeno, a meno di non accontentarci di ricaricare qualche autobus, e siamo fuori da tutte le linee di finanziamento nazionale ed europeo.
Serve porre inoltre attenzione alla situazione produttiva della Riviera del Brenta, che dispone di un enorme patrimonio di conoscenze e competenze professionali messe in discussione da una situazione che va ben oltre le dinamiche locali, e che negli ultimi anni ha visto un importante cambiamento nella sua struttura.
Come Cgil non abbiamo alcuna intenzione di stare a guardare e chiediamo alle forze politiche del nostro territorio di schierarsi e battersi perché non chiuda l’industria nell’area metropolitana veneziana.
Classe di attivita' economica - ORE CIG |
2023 |
2024 |
Legno |
166.880 |
293.508 |
Alimentari |
586.740 |
23.903 |
Metallurgiche |
615.764 |
293.408 |
Meccaniche |
1.816.455 |
2.571.149 |
Tessili |
67.850 |
42.075 |
Abbigliamento |
14.657 |
208.190 |
Chimica, petrolchimica, gomma e materie plastiche |
175.676 |
181.802 |
Pelli, cuoio e calzature |
262.444 |
1.396.194 |
Lavorazione minerali non metalliferi |
52.200 |
63.617 |
Carta, stampa ed editoria |
159.923 |
140.606 |
Installazione impianti per l'edilizia |
20.127 |
121.627 |
Trasporti e comunicazioni |
102.788 |
79.048 |
Varie |
67.515 |
422.501 |
Commercio all'ingrosso |
2.160 |
- |
Commercio al minuto |
216.516 |
37.843 |
Attivita' varie (Professionisti, artisti, scuole e istituti privati di istruzione, istituti di vigilanza, case di cura private |
59.787 |
2.973 |
Intermediari (Agenzie viaggio, immobiliari, di brokeraggio, magazzini di custodia conto terzi) |
64.062 |
- |
Alberghi, pubblici esercizi e attivita' similari |
82.473 |
- |
Industria edile |
204.141 |
224.763 |
Artigianato edile |
73.544 |
95.526 |
Industria lapidei |
224 |
506 |
Totale |
4.811.926 |
6.199.239 |
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