Da comune ad agenzia interinale?

Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl: La Giunta del Comune di Venezia ha deciso di inserire fra i criteri premiali per la partecipazione ai concorsi pubblici il lavoro in somministrazione

Venezia, 1 dicembre 2022 - La Giunta del Comune di Venezia ha deciso di inserire fra i criteri premiali per la partecipazione ai concorsi pubblici il lavoro in somministrazione.

Con questa scelta il Comune assegna dei punteggi a lavoratori che sono stati selezionati dal privato, sono tutt’ora dipendenti di agenzie interinali e non prevede alcuna riserva di posti per il suo personale interno che da anni aspetta avanzamenti di carriera.

“Come Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl dichiarano Daniele Giordano (Fp Cgil), Armando Genovese (Cisl Fp) e Mario Ragno (Uil Fpl) - invitiamo l’Amministrazione a ritirare e riformulare immediatamente il bando o ci rivolgeremo a tutte le autorità competenti a tutela dell’integrità delle pubbliche amministrazioni”.

Ancor più grave, per le sigle Sindacali, che questo avvenga in una soluzione per gli ispettori della Casa da Gioco che hanno un compito molto importante ed in cui la selezione dovrebbe essere sempre e comunque rigorosa senza strani criteri premiali.

“La Giunta decanta tanto il merito – accusano Giordano, Genovese e Ragno - ma poi nei fatti arriva a sancire che lavoratori, potenzialmente della stessa agenzia di lavoro interinale del Sindaco, siano premiati nelle selezioni pubbliche”.

“A nostro avviso questa scelta è assolutamente illegittima – sottolineano Cgil, Cisl e Uil - del resto le sentenze della corte costituzionale escludono questi lavoratori da percorsi di stabilizzazione proprio perché in alcun modo possono essere equiparati a lavoratori che hanno partecipato a seleziono pubbliche”.

Il lavoro in somministrazione nelle pubbliche amministrazioni è previsto dalla norma e dai contratti ma non può essere parificato a chi, per entrare nelle pubbliche amministrazioni, ha partecipato ad un concorso pubblico.

Questa amministrazione dovrebbe smetterla di fare precariato e dare prospettive stabili di buona occupazione nell’ente, così eviteremmo la continua fuga di personale da molti settori - concludono.