Alla finanziaria sbagliata del Governo, rispondiamo chiedendo riposte. Chiediamo salari adeguati a fronteggiare l’inflazione, chiediamo un fisco più equo e una vera riforma delle pensioni. Saremo in piazza per difendere l’idea di un paese in cui la precarietà non è la norma, in cui la sanità e i servizi pubblici non vengono continuamente tagliati e appena possibile privatizzati, con i cittadini che pagano due volte.

 

Dopo lo sciopero dei trasporti, della scuola, della sanità e del pubblico impiego che il 17 novembre ha portato migliaia di veneziani in piazza, venerdì sarà il turno di tutte le altre lavoratrici e lavoratori.

 

Facciamo sentire la voce delle lavoratrici e dei lavoratori. Vediamoci alle 9 di fronte alla Stazione di Mestre, dalla quale partirà il corteo che attraverserà tutta la città per terminare in via Palazzo, di fronte al Municipio di Mestre.